
Chi e' Wasilij Kandinskij,
il pittore russo astrattista
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Molto attaccato ed influenzato dall'arte impressionista, tra le sue opere più conosciute possiamo citare: The Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro) e le numerose serie di Impressione, Improvvisazione, Composizione. Kandinskij era assai affascinato dal colore, e per questo ne studiò le proprietà e caratteristiche. Riuscì addirittura ad associare ad ogni colore il suono secondo lui corrispondente, e a mettere in relazione i diversi colori con le tre forme geometriche più semplici -cerchio, quadrato, triangolo-. Il pittore russo ipotizzò, più specificatamente, che certi colori possono essere potenziati da certe forme e indeboliti da altre. I colori squillanti si intensificano se posti entro forme acute (ad esempio il giallo in un triangolo); i colori profondi vengono rafforzati da forme tonde (il blu per esempio da un cerchio); i colori caldi, infine, acquistano maggiore forza se interposti in forme quadrangolari (ad esempio il rosso con un quadrato).
Tuttavia, il suo percorso artistico sarà inevitabilmente caratterizzato da un sottofondo musicale.
Nel 1895 la sua sensibilità fu scossa dall'ascolto del Lohengrin di Wagner, nel quale Kandinskij ebbe l'impressione di scorgere davanti ai suoi occhi i colori e i toni della sua fiabesca Mosca, dipinti proprio dalle note e dagli strumenti musicali utilizzati nel concerto. D'ora in avanti Mosca sarà il simbolo stesso del binomio suono e colore, rappresentante di quel concetto che Wagner aveva denominato "arte monumentale".

Negli anni '10 inizia a lavorare alla sua opera teorica più articolata, "Dello spirituale nell'arte", in cui viene alla luce tutta la complessità del suo progetto artistico. Kandinskij vuole dimostrare il primato della musica sulle altre arti perché "i musicisti possono fare arte senza bisogno di raccontare qualcosa di realistico" ma allo stesso tempo, attraverso le idee rivoluzionarie dell'espressionismo, dimostra che la pittura deve rappresentare le sensazioni e le emozioni interne dell'artista che vanno tradotte in suoni e colori. E' a questo periodo che appartengono anche le sue prime opere i cui titoli rimandano a termini usati nel mondo musicale, ovvero le «composizioni», le «improvvisazioni» e le «impressioni». Tra le impressioni, la più famosa è senza dubbio "Impressione III", che ha come sottotitolo "Concerto", la cui origine si deve a un incontro che segnerà per sempre la vita dell'artista. Si tratta del controverso compositore viennese Schonberg che si esibì in un concerto il 1° gennaio del 1911, durante il quale ad assistere c'era proprio il pittore russo. Schonberg eseguì il Quartetto per archi op.10 e i Klavierstücke op.11 e il pittore rimase talmente colpito dall'esecuzione che riportò sulla tela le emozioni provate durante il concerto.

Per comporre le sue opere, Kandinskij disse di prendere ispirazione dagli Haystacks (i mucchi di fieno) iconici del pittore impressionista francese Claude Monet, oltre che dalle opere del compositore Richard Wagner. Spesso paragonò la pittura alla musica, come scrisse nel suo trattato La spiritualità nell'arte. Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, Kandinskij tornò in Russia per qualche anno e si occupò della fondazione di musei e della riorganizzazione delle scuole d'arte, ma poi nel 1921 si trasferì di nuovo in Germania poiché era insoddisfatto dalle teorie ufficiali dell'arte imposte sotto il regime comunista. Per oltre 10 anni insegnò alla scuola del Bauhaus, prima nella città di Weimar e poi a Dessau, fino alla chiusura del 1933 da parte dei nazisti: in quel periodo strinse una forte amicizia con Paul Klee e pubblicò il suo secondo saggio, il più importante, Punto e linea e superficie.
Nel 1933 infine emigrò in Francia, dove produsse alcuni dei suoi più celebri capolavori e visse fino alla sua morte, avvenuta nel 1944 nella sua abitazione di Neuilly-sur-Seine a Parigi. Nel frattempo, 5 anni prima, era diventato ufficialmente un cittadino francese. La prima mostra personale di Kandinskij fu esposta a Berlino nel 1912, e l'anno successivo una sua opera fu esposta a New York. In Germania, invece, oltre 50 opere furono esposte a Monaco nel 1937 in occasione della mostra sull'Arte degenerata, e qui furono vendute ad acquirenti stranieri a prezzi stracciati.

Per quanto riguarda i suoni, invece, Wasilij teorizza che:
- il ROSSO, riconducibile al calore, all'energia e alla vivacità, può essere paragonato al suono martellante del tamburo;
- il GIALLO, riconducibile al sole, al dinamismo e al calore spirituale, può essere paragonato al suono squillante della tromba;
- il BLU, colore della profondità, della purezza e della quiete, può essere paragonato al suono grave del violoncello o del contrabbasso, o a quello profondo dell'organo;
- il VERDE, il colore in assoluto più calmo poiché frutto della mescolanza tra il blu e il giallo, è il colore della tranquillità e dell'equilibrio, e può essere paragonato al suono lieve del violino;
- l'ARANCIONE -incontro tra il rosso e il giallo-, esprime sicurezza, salute e serietà, e può essere paragonato al forte suono di una campana, di un contralto o di una viola;
- il VIOLA -incontro tra il rosso e il blu-, richiama la tristezza, la malinconia e la malattia, e può essere paragonato al suono profondo del corno inglese, delle zampogne o del fagotto;
- l'AZZURRO -tonalità del blu mescolata al bianco-, è il colore del cielo e dà un senso di limpidezza e indifferenza, e può venire paragonato al suono dolce del flauto.
Il NERO e il BIANCO, che non sono definiti dei veri e propri colori ma rispettivamente la loro assenza e la loro somma, vengono musicalmente paragonati alla pausa finale di un'esecuzione musicale (nero) e al silenzio e alla pausa (bianco).
Come Kandinskij abbatte i muri della pittura tradizionale approdando all'astrattismo, così Schonberg rivoluziona il sistema tonale classico, creando il nuovo linguaggio della musica atonale o della "dissonanza emancipata".
Gli studi del compositore troveranno la loro più completa espressione nel "sistema dodecafonico" secondo il quale ogni brano doveva essere creato sulla base dei dodici suoni della scala cromatica. Se Schonberg studierà una serie di formule matematiche per l'individuazione dei rapporti seriali e delle variazioni, contemporaneamente Kandinskij sarà impegnato nel suo approfondimento sul linguaggio geometrico-matematico, frutto del suo periodo di insegnamento presso la Bauhaus. Negli anni del Bauhaus, Kandinskij usa spesso, per i suoi dipinti, titoli che evocavano sensazioni sonore, come in Gegenklänge (Accordi opposti) del 1924, Einzelne Klänge (Suoni isolati) del 1927, Zweiklang (Accordo) e Bunter Mitklang (Risonanza multicolore) del 1928. Nel 1926 pubblicò a Monaco Punkt und Linie zu Fläche (Punto linea superficie), opera nel quale è sempre più rintracciabile l'interesse musicale. Nel capitolo "L'espressione grafica della musica", Kandinskij studiò le possibilità di traduzione grafica di alcuni passi della Quinta sinfonia di Beethoven, improvvisando una definizione di 'punto' e 'linea' musicali in contrapposizione a 'punto' e 'linea' grafici.
